Il lato umano degli arbitri si è svelato a Sportissimamente… dalla A alla Z
Guido Federico Di Francesco: “Anche in Serie A non bisogna mai smettere di migliorarsi” Rodomonti: “L'emozione più bella? Quando Casarin fece entrare mio padre negli spogliatoi”
Sabato 15 settembre, nell’ambito della manifestazione “Sportissimamente – Lo sport sotto le stelle”, all’interno del dehor Grande Italia in piazza Martiri della Libertà, si è svolto un incontro pubblico dal titolo “Arbitri dalla A… alla Z” in una panoramica che ha coinvolto la funzione dei direttori di gara impegnati nello sport di vertice e tutti coloro che permettono il funzionamento dell’enorme macchina del movimento di base. E Teramo, che è una città che vanta un passato e un presente florido proprio in riferimento a questo settore, ha regalato all’incontro degli autorevoli interpreti del ruolo. Nel suo saluto, l’Assessore allo Sport della Città di Teramo Guido Campana, trafelato ma lucido, ha offerto pillole di esperienze personali all’interno di una serata che lo ha visto impegnato su più fronti: “Un arbitro è sempre, in tutte le cose – ha detto Campana – e anche io che mi cimento nel week end sui campi amatoriali mi porto dentro, nelle altre esperienze, le qualità acquisite nell’attività arbitrale”. Il neo Presidente Provinciale CIA, Paolo Moro, ha rivendicato con orgoglio il lavoro fatto per la crescita personale degli arbitri: “da qualche anno un gruppo affiatato di giovani ha preso in mano le redini del Comitato e i risultati stanno maturando in maniera importate con una crescita evidente”. Gli arbitri federali di pallacanestro sono coinvolti a scopo formativo anche nel Campionato CSI, come ricordato dal Presidente Angelo De Marcellis, che si è poi soffermato sul ruolo del Direttore di gara: “Per il CSI l’arbitro è una figura attiva nel processo educativo, quindi non ci aspettiamo che sia un elemento senza né arte né parte ma una presenza viva del gioco, garante delle regole, figura che testimoni una tensione particolarmente positiva”. Anche Pasquale Rodomonti, coinvolto dallo spirito della serata, ha sottolineato il momento più bello, forse più intimo, della sua carriera arbitrale: “Al mio esordio in Serie A, in occasione dell’incontro Ascoli-Atalanta, Casarin fece entrare mio padre negli spogliati. Fu per me una sorpresa ed una emozione grandissima, un ricordo che porterò per sempre con me”. Pietro Feliciani da Osservatore degli arbitri di Serie A di calcio ha dato un prezioso contributo spiegando gli elementi di valutazione dei fischietti: “Competenze tecniche e lato umano sono entrambi fattori indispensabili nello svolgere il proprio ruolo.”. Rispondendo agli stimoli del Formatore Nazionale degli Arbitri CSI Andrea Barbetti, si è aperto al personale anche Guido Federico Di Francesco, tornando ai periodi in cui ha preferito la carriera nel basket a quella nel calcio: “Ho avuto una bella famiglia che mi ha compreso e supportato nel superare l’imbarazzo di quei momenti e questo mi ha aiutato a fare una scelta che oggi si è rivelata giusta”. Il neo promosso della massima serie cestistica non si sente affatto arrivato: “C’è sempre la necessità di coltivare le proprie qualità - ha concluso – tutte le caratteristiche sono sempre da sviluppare al massimo anche perché gli interessi in gioco sono altissimi”. A Guido Federico Di Francesco, al termine della serata, un riconoscimento da parte del Presidente De Marcellis e del Comitato CSI per l’impegno formativo profuso nella crescita dei giovani arbitri di calcio e pallacanestro e per il prestigioso traguardo della promozione in Serie A. Nel piacevole incontro, dal tono informale, sono emersi quindi i valori collegati all’attività arbitrale: la socializzazione, il senso di responsabilità, il coraggio, lo sviluppo della personalità, la capacità di compiere delle scelte.