Il bilancio degli esordienti giallorossi: una stagione in agrodolce con la speranza di diventare una squadra vincente. GUARDIA VOMANO (TE)- La vallata del Vomano si conferma nell'ultimo periodo la culla del calcio a 7: stavolta andiamo a conoscere il Lokomotiv Vomano. Il tesoriere Gianluca Zippi è il suo mentore e volentieri traccia un resoconto della breve storia della squadra "Tutto nasce nell'aprile del 2016, quando, Giovanni Corneli (l’attuale mister) e Stefano Bellini (dirigente ufficiale) davanti ad una tavola imbandita di prosciutto, focaccia al forno e l’immancabile birra ghiacciata hanno posto le basi per la costruzione della squadra. Era tanta la voglia di fare gruppo e di giocare a calcio con gli amici, che è bastato poco per strutturare la dirigenza, dare vita alla squadra e iscriversi al campionato. La totale sintonia su tutti gli aspetti organizzativi e tecnici ha semplificato le cose e per completare il puzzle mancava solo formalizzare il tutto per dare sostanza a quella che era solo un’idea: scendere in campo”. Per la composizione della squadra come vi siete organizzati? “Nella creazione del parco giocatori abbiamo fatto una scelta ben precisa: puntare su amici collaudati che avessero come caratteristica principale “prima la testa, poi i piedi”, per far parte di questo gruppo viene privilegiata la serietà, l’impegno ed il rispetto e poi in ultimo la tecnica calcistica, per cui il capitano cambia in ogni gara, infatti diventa capitano chi nella partita precedente è stato più uomo squadra o uomo spogliatoio. Per il grande desiderio di giocare c’è chi percorre cinquanta km, chi ha messo a disposizione vecchie divise, chi ha provveduto a stamparle , chi cura i giocatori infortunati viste le competenze mediche a disposizione, chi organizza cene sociali deliziose, chi offre tagli di capelli e barba, chi dopo il lavoro parte di fretta senza cenare per essere puntuale in campo”. Purtroppo non tutto volge per il verso giusto, ricorda Zippi “Non nascondiamo le difficoltà dei giallo-rossi: la posizione in classifica non soddisfacente rispetto alle aspettative, siamo il fanalino di coda; le quote associative totalmente autofinanziate, l’età media non proprio verde (un giocatore si avvicina alle sessanta primavere), gli infortuni che hanno decimato la rosa e l’inesperienza di una squadra esordiente. Osserviamo che la buona volontà della matricola si è scontrata con le difficoltà oggettive proprie di un campionato ufficiale, in cui non sono stati sufficienti l’entusiasmo e l’atteggiamento mentale degli atleti”. Eppure il bilancio secondo il dirigente, non può che essere positivo “In fin dei conti siamo partiti per divertirci e stare insieme e questo obiettivo lo abbiamo raggiunto, dopo il triplice fischio dell’arbitro, si passa ad analizzare la partita davanti all’ immancabile bionda e a prescindere dal risultato finale, siamo sempre pronti a brindare; siamo convinti di essere cresciuti e di aver messo le basi ad un progetto di vita oltre che di sport e ci auguriamo di poter diventare presto un vero gruppo, una vera squadra vincente, all'interno della grande famiglia CSI.”